Il Pinkwashing di Barbablù

La stanza delle mogli

C’era una volta un uomo ricchissimo e potente.
Un uomo dalla barba blu.
Con un castello d’oro

Alcune persone, in particolare donne, sentivano che sarebbe stato meglio evitarlo.
Sentivano che qualcosa in lui non andava.
Era forse per colpa di quella barba?

Che altro poteva essere altrimenti, se non la barba?
Lui così gentile ed educato!

Ogni tanto a Barbablù serviva una moglie nuova…
Perchè le donne che sposava prima o poi sparivano?

C’erano tante domande su Barbablù.
Ma lui era bravo, riusciva a distrarre dalle domande.
Era bravo a convincere che i problemi erano di poco conto.
Era così generoso ad aprire le porte del suo castello!
E le sue cene splendide!
E che capacità d’ascolto aveva!
E con le donne così galante!

Cosa potrà mai andar storto ad avvicinarsi a lui.
Basta abituarsi alla barba blu.
Basta non farsi domande.
Basta non guardare la chiave.
Basta non aprire la porta.

Alcune dicevano che le altre non erano capaci di stargli accanto.
Che non sapevano guardare oltre la barba.
Che non erano brave a trovare il lato buono.
Che in fondo basta prendere la luce e non il buio.

E Barbablù le portava con sé.
Le mostrava alla gente, per convincerla che non era un mostro.
Erano il suo pinkwashing della stanza insanguinata.

Ma prima o poi…
Finivano nella stanza buia.
Sparivano tra le mogli di Barbablù.
Smettevano di avere voce.
I loro vestiti lussuosi riempiti d’ossa.

E dopo il “prima o poi”, un nuovo inganno cominciava.
Perchè Barbablù è sempre Barbablù.
Perchè Barbablù era bravo con le parole, con i castelli, con le dame.
Ed il rosso del sangue sembrava di nuovo rosa a guardarlo meglio.
Un bel lavaggio rosa.





D’altronde il personale è politico


Volevo usare Barbablù come metafora per una questione precisa, scrivendo però ha preso un po’ vita propria, finendo per essere la declinazione metaforica di piani diversi.
Alla fine ci siamo accorte che si prestava bene ad una serie d’interpretazioni ed abbiamo deciso di lasciarlo così.
Spesso il privato è speculare al pubblico, il piccolo al grande ed il singolo al collettivo.